Il politicamente corretto

Il politicamente corretto

Al “benpensante” a forza di pensarla come gli altri, diceva Luciano de Crescenzo, gli si è atrofizzato il cervello. E non aveva tutti i torti.

Oggi in nome del politicamente corretto le “grandi” menti della cultura censurano i classici del cinema e della letteratura. Infinite polemiche hanno suscitato gli Aristogatti della Disney, “perché i gatti siamesi sono rappresentati con tratti caricaturalmente orientali; stessa sorte è toccata a Peter Pan perché i membri della tribù di Giglio Tigrato vengono chiamati “pellirosse”. E a lungo si è discusso del “bacio non consensuale di Biancaneve”.

Perfino il mercante di Venezia (per il contenuto antisemita) e Romeo e Giulietta, che parla di una violenta faida familiare che sarebbe “diseducativa per i giovani”, sono finiti nel mirino di questa penosa censura. La guerra, il cambiamento climatico all’orizzonte, un crescente, costante e sempre più diffuso malessere sociale, povera Italia avrebbe avrebbe detto Dante, eppure le priorità degli intellettuali sembrano essere altre: ci si accapiglia sull’utilizzo di una ə rovesciata dando vita a orrori linguistici e si vorrebbero riscrivere la nostra storia.

È questo il punto: la storia può essere riscritta? Qualcuno aveva già provato a farlo: nel romanzo 1984 la storia viene continuamente riscritta. A qual fine? Perché controllare il passato significa controllare il presente. In questi tempi, dominati dalla cancel culture, qualcuno però ha avuto finalmente il coraggio di opporsi: Riccardo Muti. Quando al teatro dell’Opera di Chicago hanno chiesto al maestro di eseguire Un ballo in maschera di Verdi senza la seguente frase: «L'immondo sangue dei neg##” il maestro si è rifiutato. Perché?

Perché cambiare il testo non cambia la Storia, mentre conoscerla nella sua crudeltà è importante per le nuove generazioni. Questa frase incriminata, che molti teatri hanno espunto proprio in nome del politicamente corretto, serve per caratterizzare la crudeltà, l’ignoranza del personaggio (un giudice) che la pronuncia. Riscrivere, modificare la storia significa sputare sulla tomba di tutti coloro che hanno sofferto e patito per via della crudeltà e della stupidità di certe convinzioni. È un insulto alla Memoria e la Memoria invece va tenuta viva. Non bisogna dimenticare, non possiamo permetterci di dimenticare. 

G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X Cari amici, è da poco uscita la quarta ristampa del mio romanzo Clodio, se vi piace la storia, potete leggere un estratto gratuito a questo link: https://amzn.to/3twdkBK